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venerdì 1 febbraio 2019

La recensione del mese



Il cappello di Mendel
Elena Cerutti
Edizioni Golem-Collana Mondo

 


Trama.
Giulia è una cinquantenne inquieta, divorziata e con un recente nuovo fallimento sentimentale. Anche con i propri figli, ormai studenti universitari, ha un rapporto difficile. Solo nel lavoro, è un medico in un grande ospedale torinese, trova le proprie soddisfazioni. Ma, per il resto, si sente una donna frustrata e irrealizzata. Quando il suo primario le offre la di trasferirsi all’estero, per seguire un progetto di ricerca internazionale, a Giulia pare che il destino le apra una nuova ed eccezionale opportunità per tagliare i ponti con il passato e iniziare una nuova vita. Accetta volentieri e si trasferisce a Londra in una sorta di fuga dal proprio destino. Ma la parentesi nella City dura ben poco. Come se proprio quel destino beffardo e cattivo, da cui aveva tentato di allontanarsi, le imponesse un copione già prestabilito.

Recensione.
Ciao cari amici, oggi vi propongo la recensione di un nuovo libro che sta per uscire;quando Giancarlo (della Edizioni Golem) me l’ja proposto, mi ha detto
che era molto bello, ed effettivamente non si sbagliava, è veramente un bel
libro che mi ha fatto vivere delle emozioni forti.
Innanzitutto mi è piaciuto molto ritrovare nel libro luoghi che conosco, infatti parla del mio Piemonte, di Torino e di paesi e città che conosco molto bene e devo dire che mi è piaciuto molto non devermi immaginare i luoghi di cui si parla.
La protagonista Giulia è una donna forte, che ha vissuto intensamente la sua vita affrontando gioie e fallimenti sempre a testa alta, dopo una nuova delusione
d'amore, accetta di trasferirsi per lavoro a Londra, lasciando a Torino i figli e
forse anche tutte le delusioni.
Purtroppo, proprio quando Giulia inizia a trovarsi bene nella nuova città ecco che il destino si diverte a cambiare le carte in tavola, infatti Giulia scopre di avere un
tumore e questo sconvolge la sua vita e quella dei suoi cari.
Ester e Marco sono i figli di Giulia, sono due ragazzi immaturi, che colpevolizzanola madre per non essere stata molto presente nelle loro vite a
causa del suo lavoro di medico, ma, quando la madre si ammala, dopo il primomomento di smarrimento iniziano a vederla sotto una nuova luce e pi piano riescono a ricucire il loro rapporto.
Anna Maria, la madre di Giulia è una donna complicata, ama le sue figlie, ma  le
tratta in modo completamente diverso, tiene Giulia in una sorta di campana di
vetro, sempre pronta ad aiutarla ma anche a giudicarla, mentre non si rende conto che anche Chiara ogni tanto avrebbe bisogno di lei, inoltre non si accorge
che è proprio lei Anna Maria ad aver bisogno di Giulia, per sentirsi ancora utile.
Chiara è una buona sorella, sa capire Giulia, anche quando questa si dimostra
un po’ gelosa della sua vita e sa aiutarla quando deve affrontare la malattia.
Ma la bellezza di questo libro secondo me è quello che ci insegna. Il presente e il
futuro di ogni persona sono saldamente legati al passato, ai nostri antenati che con le loro vite scrivono anche le nostre storie e solo quando sappiamo accettare
ilpassato, riusciamo a vivere un presente e un futuro in modo sereno.
Quindi auguro a tutti voi…buona lettura. A presto Lorena.





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